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Come è nato e si è sviluppato
Cosa è il T1
Quando?
Perché?
Il Metodo per percorrere la Via
Come lavoriamo
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Come è nato e si è sviluppato
Ampliando le basi di psicomotricità e lavorando su di esse con giocosità senza cioè “tensioni aggiunte”, si inizia il cammino nel metodo.
Si svilupperà la coordinazione, la forza muscolare, l’elasticità e la resistenza. Praticando anche qualche tecnica corporeo-sportiva alternativa, così da lasciare anche psicologicamente “vie di fuga”, di espressione.
Successivamente sempre continuando ad esercitarsi sulle basi, esse diventeranno oltre ad un modo di esplorazione di se stessi, il naturale piano di costruzione per tecniche avanzate fino a giungere al “tecnicamente perfette” N.B. paradossalmente un “tecnica perfetta” è prima eseguita e poi pensata.
Si utilizzeranno approcci e preparazione alle Arti da Combattimento nella loro versione Interna ed Esterna, consentendo una naturale evoluzione dello stile del discente, incanalandolo attraverso tecniche terapeutiche(intrinseche al metodo) che ne stimolano la libertà interna, pulendo i centri di accumulo delle tensioni. Tensioni che possono trovarsi a livello articolare-muscolare o psicologico, lavorando sulla “pulizia del gesto” si giungerà al libero ed efficace movimento naturale. Sono queste le due componenti principali derivanti dal metodo che ci porteranno ad incrementare la velocità d’intervento, la potenza, le facoltà di analisi e giudizio, e la capacità di reazione rapida. “Agire istintivamente dopo aver valutato logicamente tutte le possibilità possibili”.
Si lavorerà anche in ambiente acquatico utilizzando la Formazione natatoria come ideale campo di addestramento “al di fuori del quotidiano” (siamo fatti per stare sulla terra, allenarsi nell’acqua ci mette di fronte a problematiche che richiedono una buona facoltà di adattamento e comporta quindi una risoluzione dei problemi ancora maggiore, che va ad influire notevolmente sia nell’ambiente acquatico che fuori).
 
 
 
 
Il T1
Il binomio T1 fa riferimento ad un tipo di addestramento integrato. All’unione di pratiche ed atteggiamenti in realtà presenti trasversalmente in ogni parte del mondo, in varie civiltà e culture da moltissimi anni.
La T è a rappresentazione di quello che noi conosciamo come: il Tuono.
Le sue origini, la storia ed i riferimenti si incrociano nel corso delle civiltà e dei tempi. Dal Tuono Celtico al Sacro Tuono degli Indiani d’America al Tuono Vedico.
Il Tuono è presente anche in molte altre culture di varie epoche. L’Uccello del tuono, o del fuoco o dell’acqua, secondo le varie fonti è riferibile a quell’ uccello che si trova nelle rappresentazioni precolombiane delle popolazioni Azteche, Maya, Incas. Ancestralmente, pare dalla trasmissione del sapere africano, ma si trovano riferimenti anche nelle culture di Tibet, Cina ed India, il Tuono fu il primo vincitore della battaglia del bene contro il male. Prima della creazione degli esseri, della fisicità e pure del tempo. Fu combattuta la prima battaglia del bene contro il male e fu combattuta con un’ onda sonora, “a livello sonoro”... Il grido del male (il suono del male), fu distrutto, fu vinto, disintegrato dall’ondata sonora del bene, il grido del bene, che fu appunto scatenato dal Tuono(il suono del bene).Fu il Tuono. Il Sacro Tuono. Nell’infinito dello spazio siderale ancor prima della creazione di ciò che oggi conosciamo come big-bang.
L’1, in molti kata delle arti da combattimento si insegna a portare a termine i combattimenti nel minor tempo possibile, utilizzando il minor numero di colpi tendendo alla “ via che conduce a risolvere con 1 colpo” .
Questo è un concetto che è stato poi ripreso negli anni ed è conosciuto oggi da alcune unità speciali come : one shoot one kill, che oltre al significato letterale, significa anche: ” finire nel minor tempo possibile” o “centrare sempre e solo il/i bersaglio/i”, riepiloghi operativi delle tattiche del:
Adeguarsi-Combattere-Risolvere.
Nella filosofia orientale con l’antiche leggi marziali, l’1, starebbe a significare che dal Nulla, si può creare un’azione la quale genera contemporaneamente la non-azione, cioè ad una azione corrisponde istantaneamente una reazione.(che può essere anche una non-azione). Caposaldo di molti maestri e base della matematica.
L’1 è anche la capacità di diventare una unità completa di combattimento, con annesse reali capacità di analisi, di intervento. “ e’ come se tu diventassi dal generale di stato maggiore o dal primo ministro al soldato in punizione addetto alla pulizia delle latrine, ma tu sei tutti loro, con la tua dignità ed il tuo modo di fare ma con in più la possibilità di combinare ad alto livello (quindi con capacità di analisi) le varie realtà operative (quindi con capacità d’intervento).
 
 
 
 
Quando?
Nell’avvicinarsi alla preparazione integrata T1 il problema dell’età non sussiste.
Non c’è età alla quale iniziare e nemmeno età alla quale smettere. Essendo una preparazione psicofisica, composta da tecniche di respirazione, tecniche di preparazione atletica anche con ginnastiche dolci, espressione corporea, yoga, preparazione e tecniche di arti marziali (stili interni ed esterni), implemento del facoltà natatorie ed attività in acqua, fasi ludiche, ben va ad accogliere, indirizzandosi e potendo accogliere per estensione di potenzialità e caratteristiche, le richieste specifiche generate dall’età o da esigenze speciali di preparazione e formazione. Come regolare metodo di lavoro, le specifiche di ogni singolo allievo anche inserito in classi, sono tenute in primaria considerazione, per quanto possibile.
E’ possibile iniziare dai primi anni di vita lavorando con insegnanti preparati a sviluppare il bambino sia in ambiente acquatico che terrestre. Oppure lavorare con pre-adolescenti, adolescenti e ragazzi fornendogli delle caratteristiche d’allenamento che potranno a seguito sviluppare da loro stessi nel corso dell’ esperienze e della loro vita.
Si può lavorare con uomini e donne proseguendo ed affinando le esperienze già acquisite, proponendo forme di preparazione più o meno complete od integrando preparazioni specifiche già preacquisite. Si può lavorare con gli anziani proponendo esercizi di respirazione, Qi-Gong, ginnastiche dolci, contatto con l’acqua, sempre facenti parte integrante del T1.
Si lavora con portatori di handicap di varia tipologia.
 
 
 
 
Perché?
I benefici dello sport, quando è sport vero, sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei praticanti.
Vivere poi l’esperienza in “modo ludico” è un sistema che ci fa avvicinare al gioco nella sua componente più ricreativa e quindi più libera ma non meno intensa. Ci si libera da alcuni rigidi schemi e si apprende in modo più naturale e divertendosi, ciò non toglie nulla all’agonista od al professionista che anzi ne traggono maggior beneficio andando ad allentare tensioni spesso intrinseche al ruolo. Così come il “gioco” ed il “modo ludico” rappresentano le vie del bambino per scaricare tensione e di crescita ed espressione. Quando poi parliamo di “preparazione psicofisica” entriamo in un concetto che in realtà riguarda ogni aspetto della nostra vita essendo tutte le nostre espressioni, regolate da un ambiente composto dalla sfera psichica e dalla sfera fisica. Il T1 agisce proprio a livello psicofisico, qualsiasi combinazione di allenamento o tipo di preparazione richiesta è strutturata per metodo di insegnamento e per materie insegnate, avvolgente la globalità dell’essere, nelle sue componenti di corpo e mente.
Il metodo e la preparazione integrata T1 risultano essere di derivazione anche terapeutica.
Le sue specifiche componenti:
Tai Chi C’huan (è il telaio, la base sulla quale si lavora)
Qi Gong (tecniche respiratorie di varia derivazione, anche abbinate a ginnastica dolce)
Streching sui Meridiani ( oltre agli stiramenti classici, questi stiramenti lavorano con sistemi simili a quelli dell’Agopuntura e dello Shiatzu)
Elementi da Arti Marziali Interne ed Esterne ( Aikido, Thai Boxe, Wing Tsu, Yoga, Kung Fu)
Difesa personale (applicazione di tecniche di combattimento su qualsiasi tipo di attacco, anche con armi)
Preparazione atletica ( ginnastiche a corpo libero e/o con attrezzi)
Nuoto (implemento delle facoltà natatorie)
Corsa, trekking e passeggiate nella natura.
Per millenni ed in molte località le Arti che noi denotiamo “da combattimento” Interne, le respirazioni le sue ginnastiche e la loro fusione con le Arti “da combattimento” Esterne sono state metodo Terapeutico e Socializzante.
Nell’antica Cina queste Arti, questi metodi, erano parte integrante e fondamentale delle cure mediche, ed il medico veniva retribuito solo quando l’intero villaggio di cui si occupava stava bene, solo in questo caso significava che stava facendo bene il suo lavoro.
Oggi, lentamente dati gli abusi di chi ostacola in ogni modo, per interesse, queste pratiche naturali e data l’ingordigia e l’ignoranza di chi in centinaia di centri o associazioni “filonaturalistiche” si spaccia e fa credersi tale insegnante, maestro o ricercatore. Ciò nonostante attualmente in occidente nel campo medico si riconoscono le proprietà del Tai Chi C’huan, Arte “da combattimento” Interna (dalle conferenze mondiali sulle malattie neurodegenerative e sulla ricerca al morbo di Alzheimer della seconda metà degli anni novanta, si è dato atto che la pratica del Tai-Chi C’huan da parte dei malati o solo la visione dal vivo di praticanti di Tai-Chi C’huan abbia notevolmente migliorato le condizioni dei pazienti e rallentato in modo considerevole le malattie).
Lo Yoga, i Qi-Gong e lo Stretching sui Meridiani (esercizi di respirazioni anche abbinati a ginnastiche dolci) sono riconosciuti oramai anche in occidente come ottime pratiche e rimedi efficaci per stabilire una buona armonia e per rafforzarsi a livello psicofisico. Anzi in alcuni asili, in alcuni ambienti di riabilitazione ed ospedalieri si incomincia a proporre questi pratiche.
Le caratteristiche pedagogiche ed i benefici sull’organismo del Nuoto e dell’acquaticità, e dei movimenti in acqua, sono raccolte in molti trattati di medicina sportiva, psicomotricità e pedagogia.
Lo stesso può dirsi delle Arti “da combattimento” Esterne e della preparazione ad esse connessa.
 
 
 
 
Il Metodo per percorrere la Via
La “VIA” nel metodo

Caratteristica degli esercizi è che essi non sono solo legati all’ esecuzione ma anche da una filosofia...,un modo di vedere e di attraversare la vita. Attraverso la pratica, qualunque essa sia, diventerà possibile modificarsi “in naturalezza”, dalle fondamenta.., esaltando i comportamenti positivi (e calmierando i negativi).
La Via e’ il modo di formare una persona matura, equilibrata, naturale, viva. Dandogli la capacità di conoscersi, di mettersi alla prova, di apprendere e valutare, arrivando a “sentirsi”, conoscersi, e così, poter conoscere ciò che gli sta’ intorno.
La pratica (in qualunque modo la si intenda) e’ inspirata e motivata da un etica che attraversa un metodo..., facendoci percorrere la Via.
Il metodo e’ chiaramente diverso per ognuno, singolo se vogliamo, compito di un buon insegnante è dare al singolo gli strumenti per conoscersi. (Scoprire che strumenti ha l’allievo, darglieli e farglieli conoscere).
Operando attraverso il corpo si plasma la mente, stiamo affrontando: discipline formative sul piano fisico e psicologico.
Tra i vantaggi dalla loro pratica:
Primariamente si sviluppa una maggior armonia e forza psicofisica e affrontate in gruppo sono esperienze molto socializzanti. Inoltre queste capacità portano l’individuo a “regolarsi”...Questa capacità che si viene ad acquisire regola alcune manifestazioni impulsive, inibendole ed invoglia (attivandole), quelle sopite dell’individuo inibito.
Esistono anche aspetti interni legati alla pratica più che alla tecnica che apporterebbero miglioramenti sotto questo punto di vista.
Si arriva ad un maggior autocontrollo, a valutare le situazioni ed a reagire opportunamente.
Gli esercizi sono sintesi tra preparazione all’arte da combattimento e metodo terapeutico, sono di fondamentale importanza nella preparazione psicofisica, sono indirizzati ad un riequilibramento energetico, lavorano sulla corretta postura e sulla naturalezza. Non richiedono preconoscenze e possono integrare altre preparazioni sportive o pratiche artistiche.
Con la pratica si impara a controllare le proprie emozioni, ma non totalmente, ciò ci renderebbe più simili alle macchine. Si impara a manifestarsi spontaneamente, raggiungendo obbiettivi, ad esempio imparare ad eliminale gli elementi negativi ed imparare a convivervi finalizzandoli ai propri scopi.
Le proposte programmatiche sono studiate al fine di poter abbracciare al più possibile tutti i livelli di preparazione e le fasce d’età. La pratica è studiata in modo globale, lavora cioè direttamente ed indirettamente sul sistema muscolare, scheletrico, circolatorio e neurologico.
 
 
 
 
Come lavoriamo
Non abbiamo attualmente sedi fisse e neanche le cerchiamo, collaboriamo con chiunque o qualunque struttura, si senta vicino alla nostra lunghezza d’onda nella formazione, educazione, preparazione e metodo di lavoro.
Noi forniamo l’Istruttore.
Il resto, le strutture, gli allievi, tutti gli incartamenti burocratici sono a carico della parte con la quale si collabora.
Si valuta assieme agli allievi ed al loro Direttore Tecnico di riferimento il tipo di preparazione da impostare.
Oltre al metodo di preparazione integrata T1, si possono fornire a complementarietà, istruttori specializzati nelle varie attività specifiche.
Si valutano inoltre collaborazioni nella realizzazione di coreografie marziali e/o supervisioni tecniche nelle produzioni audiovisive.
Si valutano servizi di sicurezza per concerti, feste, raduni ed altre attività di fratellanza, pace e divertimento.
 
 
 
 
Contatti
Luca Trabanelli-Eliometri
e-mail: uct1@uct1.net
 
 
 
 
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